Caduto nell'adempimento del Dovere

Fumarulo Nicola

Guardia

di Pubblica Sicurezza

Questura di Foggia - Commissariato di Cerignola

6 Febbraio 1956

32 Anni


 

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I Caduti che oggi Ricordiamo

 

Morì il 6 Febbraio, cinque giorni dopo essere stato colpito da alcuni colpi di pistola esplosi da un malvivente che il militare aveva fermato. A causa del medesimo evento, l'11 giugno successivo morì anche la guardia di P.S. Antonio Gentile parimenti rimasto ferito.

Verso le ore 00:30 del 1 febbraio la guardia Fumarulo, in servizio di pattugliamento assieme al parigrado Antonio Gentile con orario 00-04, in via Trinità a Cerignola notò due individui che si aggiravano nei pressi dell'Ufficio del Registro in atteggiamento sospetto. Data l'ora inoltrata, essi ritennero opportuno di avvicinarsi e di identificarli, anche perchè avevano notato che dalla tasca di uno dei due fuoriuscivano le punte di un grosso cacciavite e di una lima. Mentre le due guardie stavano effettuando una sommaria perquisizione al detentore degli arnesi, l'altro individuo – identificato poi per il pregiudicato Domenico Cafone di 21 anni – estrasse fulmineamente una pistola semiautomatica Bernardelli cal. 7,65 ed esplodeva alcuni colpi a bruciapelo sui due militari, ferendo la guardia Gentile al torace con perforazione del polmone sinistro e la guardia Fumarulo all'addome e alla milza. I due malviventi quindi tentarono di allontanarsi ma la guardia Gentile, benchè gravemente ferito, incitato dal collega aveva la prontezza e la forza di reagire aprendo il fuoco sul feritore colpendolo di striscio alla spalla. Il Cafone e il complice, però, riuscirono ugualmente a dileguarsi.

Richiamati dalle detonazioni, tre Vigili Notturni che si aggiravano in quei pressi accorsero sul posto a portare aiuto ai feriti, ma la guardia Fumarulo – che pure versava in gravissime condizioni in un lago di sangue – li invitò invece a inseguire i malviventi escalamndo: “Non preoccupatevi di me, inseguite e arrestate i malfattori prima che si allontanino”. Immediatamente ricoverato all'ospedale di Foggia, durante la degenza post-operatoria la guardia Fumarulo dette prova di ammirevole serenità e di grande coraggio. Infatti, nonostante le sofferenze sopportate per gli interventi chirurgici che gli asportarono la milza e pure accorgendosi che le sue condizioni si stavano progressivamente aggravando, si è sempre manifestato lieto di avere compiuto il proprio dovere. Sentendosi infatti venire meno, dopo avere rivolto alla moglie, alla figlioletta e ai colleghi parole di addio, si spense cinque giorni dopo il suo ferimento.

La guardia Fumarulo fu proposto per la concessione della Medaglia d'Argento al Valor Militare.

Il suo assassino venne catturato pochi giorni dopo.

Fonte: si ringrazia sentitamente l'Ufficio Personale della Questura di Foggia per il materiale gentilmente fornito.

 

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