Caduto nell'adempimento del Dovere

Chiuzzellin Nazzareno

Commissario Capo

di Pubblica Sicurezza

Questura di Gorizia

11 Giugno 1945

46 Anni


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I Caduti che oggi Ricordiamo

 

Fu arrestato il 30 Maggio dai partigiani jugoslavi nella propria abitazione di Gorizia e rinchiuso prima nel castello della città, trasformato in prigione, e quindi deportato all’interno della Jugoslavia.

Trasferito l’11 Giugno nel campo di prigionia di Aidussina , di lui si perse ogni traccia pochi giorni dopo. Probabilmente venne fucilato ed il suo corpo gettato nelle foibe del Carso.

Il commissario capo Nazzareno Chiuzzellin era nativo della città di Fiume ed era stato legionario fiumano agli ordini di Gabriele D’Annunzio, quando il Poeta alla fine della Prima Guerra Mondiale aveva guidato una spedizione diretta a riunire la Città all’Italia.

Il 30  Aprile 1945 con la ritirata tedesca da Gorizia gli agenti di Polizia della Questura di Gorizia, molti dei quali collegati al C.L.N. ( Comitato di Liberazione Nazionale) ed alla Resistenza, si unirono ai Carabinieri, alla Guardia Civica di Gorizia, ai civili ed ai partigiani locali per formare delle squadre armate che avrebbero dovuto prendere il controllo della città in attesa dell’arrivo degli Alleati. Le Guardie di Pubblica Sicurezza della Questura di Gorizia protessero la città quando, in mattinata giunse la milizia jugoslava nazionalista dei cetnici, scontrandosi contro di essa.

Durante i combattimenti gli agenti vennero contattati da un sottufficiale del Regio Esercito Italiano che combatteva con la Resistenza italiana, il quale  consigliò loro di abbandonare la città, per evitare problemi con i partigiani jugoslavi, ormai alla periferia di Gorizia. La maggior parte delle Guardie di Pubblica Sicurezza, ritenendo di non avere colpe e di avere compiuto il proprio dovere, decise di restare al proprio posto.

Furono tutti arrestati dai partigiani jugoslavi del IX Corpus nei giorni successivi  e deportati.

Morirono quasi tutti in prigionia.

 

Fonte: “la Pubblica Sicurezza sul Confine Orientale 1938-1945” di Mario De Marco

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