Caduto nell'adempimento del Dovere

Meda Agostino

Guardia

di Pubblica Sicurezza

Questura di Milano

20 Febbraio 1864

30 Anni


 
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I Caduti che oggi Ricordiamo

Morì il 20 febbraio a Milano, mentre cercava di arrestare un criminale.

Nella tarda serata del 20 febbraio la guardia Agostino Meda ed un secondo poliziotto erano in servizio di pattuglia quando, giunti in via di San Vito al Carrobbio (oggi Via San Vito) fermarono per un controllo un gruppo di quattro persone che, alla domanda da parte degli agenti di esibire i propri documenti di identità risposero di esserne privi.

La pattuglia, insospettita dal comportamento degli individui fermati, decise di accompagnarli presso il più vicino ufficio di polizia per sottoporli , ma uno dei sospetti reagì estraendo un pugnale e vibrò due colpi che ferirono alla coscia e al collo la guardia Meda quindi si diede alla fuga, insieme ai tre compagni.

Nonostante le ferite l’agente Meda, dopo avere sguainato la daga di ordinanza, si mise all’inseguimento dei quattro sospetti insieme al proprio collega di pattuglia ma, dopo poche decine di metri uno degli inseguiti si girò impugnando una rivoltella con la quale esplose un colpo che raggiunse la guardia Agostino Meda, uccidendola all’istante.

I quattro sospetti riuscirono a fuggire ma dopo pochi giorni tre membri del gruppo vennero arrestati. Le indagini della questura di Milano identificarono nell’assassino dell’agente Meda un giovane criminale ricercato da mesi dalle Forze dell’Ordine poiché responsabile di una serie di furti e rapine e di un omicidio.

Il criminale venne infine arrestato il 19 aprile successivo in via dei Bossi a Milano, da una pattuglia di agenti della questura di Milano e da un soldato di artiglieria intervenuto in ausilio ai poliziotti, al termine di un inseguimento a piedi attraverso parte del centro cittadino.

La guardia di pubblica sicurezza Agostino Meda, nativo di Niguarda (oggi quartiere di Milano ma all’epoca comune indipendente), allo scoppio della Seconda Guerra d’Indipendenza si era arruolato come volontario nel Corpo dei Bersaglieri dell’allora Regio Esercito sardo-piemontese, comportandosi con coraggio durante il conflitto, tanto da guadagnarsi una medaglia al valor militare.

Fonti: quotidiani “Perseveranza” del 23 e 26 febbraio 1864 e “Lombardia” del 21 aprile 1864

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