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Chi Muore Tace, chi Vive non si dà pace

Chi Muore Tace, chi Vive non si dà pace, dovremmo forse rivoluzionare così un antico proverbio della cultura popolare in relazione a ciò che sta accadendo a Cesare Battisti o forse, sarebbe meglio dire, quello che stanno facendo le autorità diplomatiche in nome e per suo conto. Noi Italiani forse ci siamo ormai assuefatti all’incapacità della nostra politica di meglio soddisfare le aspettative dei cittadini, è anche vero forse che tra i popoli europei quello italiano è tra i meno inclini a chiedere davvero maggior rigore al proprio Stato perché, alla fine, tutti tiriamo a campare egregiamente sempre e comunque. Di questa crisi culturale che dovrebbe vederci protagonisti nell’incentivare noi stessi, nel nostro piccolo, una rivoluzione, appunto culturale, assistiamo per l’ennesima volta all’incapacità di riportare in patria, nelle patrie galere, per scontare la giusta pena, un terrorista di spessore come Cesare Battisti esponente di spicco di quello che fu il periodo più brutto e sanguinoso della nostra Repubblica.

Ci sono volte che esternare certe considerazioni appare inutile, come in questo caso, lo scempio, il disprezzo, la mancanza di rispetto nei confronti delle vittime del terrorista Battisti appare in questi giorni in tutto il suo massimo “splendore”; sentiamo richiami dalle alte cariche dello stato nei confronti del Brasile, del presidente Lula che, evidentemente, ritiene più importante garantire l’incolumità di un terrorista invece di restituircelo per poter dare l’ultima e, per certi versi, inutile risposta alle famiglie delle sue vittime considerando il nostro paese, l’Italia, alla stregua di ciad o iran dove i diritti umani appaiono concetti lontani e inapplicabili.

Il sig. Lula non ha davvero idea di quale siano le condizioni di certe nostre carceri, forse non sa quanto rispetto in più nutriamo noi, anche verso i terroristi, in confronto a quelle che riserva il suo Stato che certamente non brilla in relazione a diritti dei cittadini e condizioni carcerarie.

La scusa è tra le più aberranti e incomprensibili, Battisti non viene restituito alla “sua” Patria per ripercussioni e persecuzioni politiche, motivazioni pretestuose e assurde dato che deve scontare ancor prima di crimini contro lo stato, che non hanno certamente finalità politiche, di omicidi a persone, persone vere, fatte di carne e ossa che hanno lasciato vuoto e dolore incolmabile nei loro familiari, mogli, figli, amici.

Siamo ormai abituati noi italiani all’incapacità di questo Stato di tutelarci, ogni giorno aumenta sempre di più il senso di impotenza e la voglia di rinascita, specie nei cuori di chi ha subito delle perdite affettive così grandi che non verranno mai colmate da pensioni o succulenti vitalizi.

E dopo averli visti in Parlamento, dove aver avuto appoggi dai paesi più disparati, coperti da alcuni governi di questo Europa mi chiedo davvero se, alla fine, non abbiano vinto davvero i Terroristi, non hanno sovvertito lo Stato, certo, ma ne sono diventati parte integrante e immuni dallo stesso….e questa purtroppo è una grave ed enorme sconfitta per tutti.   

(per la redazione di Cadutipolizia.it Michele Rinelli)

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