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23 maggio  1992

-La strage di Capaci - 

....ancora cosi viva nel nostro ricordo e nei nostri cuori - costituisce un momento speciale, dedicato ad eroici cittadini, che hanno sacrificato la vita per difendere i valori democratici, sui quali si fonda la nostra società.

E' attraverso la memoria mantenuta viva che potremo ritrovare la nostra identità e renderla più forte nella continuità dell'esempio, oltre  che nella fecondità del sacrificio. Essa è segno tangibile della riconoscenza e della sensibilità, che ogni comunità deve nutrire nei confronti dei propri figli migliori.

Ricordare perchè l'esempio nobile di questi Uomini coraggiosi, sia di stimolo al nostro cambiamento, alla nostra moralità.

Ovvero, ricordare  per essere.

Uomini valorosi, grazie.

(Gabriella Vitali)

Rocco, Vito, Antonio, Giovanni, Francesca

-23 Maggio 1992-

Rocco, Vito, Antonio….Giovanni, ne abbiamo spese di parole su di voi, in questi anni le circostanziali frasi “antimafia” si sono sprecate; chissà da lassù quante volte vi sarete annoiati nell’ascoltare sempre le solite cose….quest’anno, forse, qualcosa di diverso c’è, uno degli ignobili criminali che non ha minimamente avuto rispetto della vostra esistenza è stato preso e, grazie anche a voi, non varcherà più la soglia del carcere se non dall’interno di una bara.

Non è comunque festa, non può essere una festa ma solo una conquista, l’ennesimo risultato di chi, come voi, c’ha creduto seguendo l'esempio di Veri Uomini D'Onore che nulla hanno a che vedere con chi si professa tale con la forza della mafia.

Il 23 Maggio, me lo ricordo cosa facevo, poco più che 15enne, quando dalla TV arrivavano le prime implacabili notizie sugli ultimi attimi della Vostra Vita e mai dimenticherò cosa in quel momento rappresentavate soprattutto per quella popolazione siciliana che ancora oggi spera, come voi, che la mafia finisca di imperversare sui quei territori.

Pur avendovi ringraziato tanto, tutti, con tante parole, in questi anni, il mio pensiero và ora alle persone care che saranno ancora lì, oggi, a ricordare chi eravate, cosa avete fatto e perché siete morti…una morte che, grazie al cielo, quest’anno appare meno vana ma nulla potrà mai riempire il vuoto nel cuore di chi è rimasto.

Grandi donne con grandi uomini, perché non possono esistere grandi uomini senza grandi donne come la Sig.ra Morvillo, che ha seguito il dottor Giovanni e che con lui ha abbracciato sino alla fine i rischi della lotta alla mafia; mi viene in mente, poi, la signora Schifani che dal pulpito di quella chiesa ancora oggi riesce a smuovere le coscienze facendoci capire, con ancora tanta attualità, quanto sia difficile condividere la vita di chi decide di combattere il male vero con la sola forza della ragione e della legge perché il dott. Giovanni di violenza non ne voleva sapere proprio nulla.

…e degli altri che saranno li, ancora, oggi, non si può certamente dire che non siano “Grandi” per la compostezza e la dignità sempre rigorosa di cui possono andare fieri.

 

ONORE A: Rocco, Vito, Antonio….Giovanni e Francesca

(Rinelli Michele)