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1992, le stragi di Capaci e via D’Amelio.

2006: giustizia è fatta.

Nomi e Cognomi

Rocco Di Cillo, Assistente della Polizia di Stato.

Antonio Montinaro, Agente Scelto della Polizia di Stato.

Vito Schifani, Agente Scelto della Polizia di Stato.

Agostino Catalano. Assistente Capo della Polizia di Stato.

Eddie Walter Cosina (31 anni) Agente Scelto della Polizia di Stato.

Claudio Traina (27 anni) Agente Scelto della Polizia di Stato.

Emanuela Loi (24 anni) Agente della Polizia di Stato.

Vincenzo Li Muli (22 anni) Agente della Polizia di Stato.

Nomi e cognomi, in tutto otto tra uomini e donne della Polizia. A quasi quattordici anni dalla loro uccisione da parte degli assassini di Cosa Nostra, forse davvero giustizia è fatta, grazie agli uomini della Polizia, dell’Arma dei Carabinieri e della D.I.A. che in tutto questo tempo non hanno mai smesso di lavorare in silenzio, con dedizione assoluta, impegno e sacrificio per assicurare alla giustizia i responsabili di quelle stragi.
Oggi 11 aprile 2006, a seguito dell’arresto di Bernardo Provenzano da parte dei poliziotti della Squadra Mobile di Palermo e del Servizio Centrale Operativo della Direzione Anticrimine Centrale si sono succedute numerose dichiarazioni che hanno voluto ricordare il sacrificio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, il cui pensiero non ci ha mai abbandonato.
Quei tragici giorni del 1992 in cui due valorosissimi magistrati furono assassinati, a tentare di proteggerli dalla violenza mafiosa c’erano quei nomi e cognomi di cui sopra, quegli uomini e donne della Polizia ai quali vogliamo dedicare questo giorno un po’ speciale in cui lo Stato può annoverare un altro importante successo nella lotta alla mafia grazie alla perseveranza dei colleghi in giacca blu.
Nomi e cognomi, anonimi ma non troppo, sconosciuti ma non troppo. Nomi e cognomi che non erano solo “la scorta di”, ma persone che meritano riconoscenza e la cui memoria vogliamo onorare con semplicità.
“Per non dimenticare” non è uno slogan come tanti, non dovrà mai esserlo ed è per questo che siamo qui a ricordare loro, perché è un nostro dovere mantenere viva la memoria e cercare di ravvivarla in chi è in altre faccende affaccendato.
Grazie, ragazzi. Grazie di cuore. Oggi un pensiero speciale per voi e per le vostre (e anche un po’ nostre) famiglie, per i vostri (e anche un po’ nostri) cari. Un abbraccio forte a tutti.

(Salvatore Baiocchi, Coordinatore di Poliziotti.it)
 


Grazie ai nostri Colleghi ....

E’ UNA VITTORIA ANCHE LORO

Ci sono figli cresciuti senza padre, ci sono mogli che hanno perduto il marito, ci sono genitori sopravvissuti ai figli, tutto questo anche a causa di un uomo, latitante per decenni e diventato, a torto o a ragione il simbolo del Male.

Ieri, 11 Aprile 2006, la carriera criminale di Bernardo Provenzano è terminata, finalmente.

Dopo quarantatre anni di sangue e di orrore finalmente Provenzano è finito in prigione. Deve scontare troppo dolore, troppo sangue. Non lo so che cosa stia provando in questo istante, ora che il suo potere è crollato…il viso è sorprendentemente simile a quello degli identikit, freddo,senza vita, un uomo apparentemente senza emozioni. Apparentemente, perché forse un sentimento lo ha provato entrando nella Questura di Palermo, la Questura di quegli Uomini e di quelle Donne che in questi anni hanno dedicato tutto per catturarlo, perdendo anche la vita per difendere il Paese da quelli come Provenzano...sì, credo che se questi riesce a provare un sentimento umano sia l’umiliazione della sconfitta, dovuta all’abnegazione ed al coraggio di Uomini e Donne che hanno raccolto il testimone da altri  Uomini e Donne che sono Caduti in difesa dell’Italia , preferendo la morte all’umiliazione della resa.

 

Questa vittoria è anche loro

(il Coordinatore di Caduti Polizia: Fabrizio Gregorutti)