Martiri della Resistenza Ex Questura di Fiume |
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....a perenne ricordo di chi ha dato la vita per rispettare quella altrui 3 Maggio 1945 |
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AMATO Giuseppe Commissario Capo di Pubblica Sicurezza Brigadiere di Pubblica Sicurezza Guardia Scelta di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza GASPARINI Albino(30 anni) Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza Guardia di Pubblica Sicurezza |
Vennero arrestati il 3 Maggio dagli agenti dell’O.Z.N.A., il servizio segreto jugoslavo, al momento dell’ingresso dei partigiani titoisti nella città, allora capoluogo della provincia del Quarnaro. I partigiani jugoslavi catturarono gli agenti quando questi si presentarono in servizio nella stessa Questura, in Piazza Roma a Fiume, oppure li arrestarono nelle loro abitazioni e subito li trasferirono immediatamente fuori città. La guardia scelta Di Lorenzo, già autista del Questore di Fiume dr. Palatucci, venne fucilato dagli jugoslavi il giorno successivo al loro ingresso nella città. Circa una decina di loro, tra i quali il dott. Amato vennero fucilati il 16 Giugno nella cittadina di Grobnico, alle porte di Fiume, insieme a numerosi finanzieri e carabinieri. Gli altri poliziotti superstiti vennero deportati in campi di prigionia all’interno della Jugoslavia, dove tutti morirono di stenti, malattie, fame e maltrattamenti. Del brigadiere Buricchi si ebbe notizia solo il 19 Giugno 1950 quando un comunicato del Ministero degli Esteri alla famiglia la informò che il poliziotto era stato condannato dal Tribunale Militare Jugoslavo alla " pena di morte mediante fucilazione". La salma non venne mai riconsegnata ai familiari.
Molti degli agenti assassinati avevano partecipato, a rischio della loro vita, alla Resistenza, collaborando con i partigiani italiani e salvando ebrei e oppositori politici, come aveva fatto il questore Giovanni Palatucci, arrestato dai nazisti e morto in prigionia nel campo di concentramento di Dachau ( e con il quale molti degli agenti avevano collaborato) , ma questo non contò per gli assassini dell’O.Z.N.A.. I funzionari, i sottufficiali e gli agenti della Questura di Fiume, insieme ai colleghi dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, vennero considerati ( come erano) rappresentanti dell’Italia, al di là delle ideologie, e come tali uccisi, senza alcun processo degno di questo nome.
Un processo tentato dalla Procura di Roma contro alcuni responsabili dei massacri delle foibe è terminato con un nulla di fatto. Gli assassini, ormai molto anziani, sono di fatto liberi cittadini in Croazia e Slovenia.
Fonte: “Infoibati” di Guido Rumici, ed Mursia “Pola- Istria- Fiume 1943-1945” di Gaetano La Perna, ed. Mursia
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